Raoul Kirchmayr

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Philosopher. Università degli Studi di Trieste.
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  • Should we have a universal basic income?
    La natura progressiva e democratica del reddito di cittadinanza si rivela così un tragico equivoco. Costituendo una formidabile accoppiata con la tanto desiderata “meritocrazia”, questa ideologia della povertà instilla il falso convincimento che le diseguaglianze economiche e sociali siano qualcosa di naturale. La conseguenza è che coloro che si sono trovati in stato di povertà (i cosiddetti “neo-poveri”) siano spinti a seguire il flusso mainstream delle opinioni, e inizino così a chiedere meno tasse, meno spesa pubblica, meno Welfare, meno controlli su imprese e capitali (leggi i “lacci e lacciuoli” visti sempre come negativi e dunque da levare), meno diritti per i lavoratori. La povertà trova così un suo temibile supplemento psicologico consistente nell’aver interiorizzato il discorso del neoliberismo, confermato nella sua valenza morale e nella sua istanza pedagogica. L’espressione “reddito di cittadinanza” non è che l’ultimo anello aggiuntosi al dominante discorso del “meno”. (source)
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