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Non si può che concludere, quindi, che la visione hayekiana è oggi dominante, paradossalmente anche a sinistra. Il monito polanyiano, nonostante il caso finlandese presenti analogie sorprendenti con le leggi di Speenhamland, è invece del tutto ignorato. Eppure, nella situazione odierna in cui alla disoccupazione strutturale si accompagnano enormi bisogni sociali insoddisfatti, ritenere necessario il reddito di cittadinanza non può che essere l’ennesimo frutto tossico di una certa «obsoleta mentalità di mercato», da cui Polanyi ci metteva severamente in guardia. Se è ancora possibile credere che la cittadinanza sia completamente conquistata solo quando ogni uomo e donna viene messo in grado di concorrere «al progresso materiale e spirituale della società», allora l’assistenza come alternativa al lavoro è un atto subdolamente regressivo. (source)
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