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Computer Scientist and Novelist. University of Catania.
Q: Proposte come il reddito di cittadinanza credi che possano aiutare a contenere il problema? A: Credo che sia una battaglia di retroguardia, se non addirittura di destra. Perché l'idea che lo Stato si inserisca in questa intermittenza e fornisca al lavoratore la quantità di soldi che gli serve per sopravvivere fino al contratto successivo può sembrare buona, ma nasconde a mio avviso parecchie ombre. Q: Quali ombre? A: All'inizio, quando si parlava di flessibilità del lavoro, si pensava a un modello in cui i salari sarebbero aumentati, in cui le aziende avrebbero dovuto pagare fino a quattro o cinque volte un lavoratore proprio perché in questo modo era l'azienda a prendersi carico del periodo di non retribuzione che sarebbe intercorso tra un contratto e quello successivo. Questo però non è mai successo, e nella pratica mi sembra un gigantesco regalo che lo Stato ha fatto alle aziende. E che ora sia lo Stato a metterci un'ulteriore pezza mi sembra grave. (source)
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